
Il 9 marzo 1454 nasceva Amerigo Vespucci, uno dei primi ad esplorare le coste del nuovo mondo che da lui prese il nome di America. Navigò al servizio di Spagna e Portogallo, fino a Capo Verde, Guyana, Patagonia, Brasile, Colombia e Venezuela.
Vespucci fu il primo a capire che quel continente non poteva essere l’Asia.
Tutto cominciò quando alla fine del ‘200, tre uomini vestiti all’ orientale giunsero a Venezia affermando di aver fatto un viaggio che allora appariva del tutto inverosimile. I Polo (Marco, suo padre e suo zio) sostenevano di aver raggiunto la Cina a piedi e di aver poi toccato l’isola di Taprobane (Ceylon) e di Zipangu (Giappone). Il viaggio dei Polo fece il giro del mondo grazie al libro Il Milione scritto da Rustichello da Pisa sotto dettatura, pare, di Marco Polo stesso.
Fu così che, quando Amerigo nacque, un secolo e mezzo dopo le vicende di Polo, era ormai viva la speranza che fosse possibile raggiungere l’Oriente per andare a prendersi le spezie e le sete preziose direttamente sul posto.
Quando poi divenne un giovanotto maturo, Bartolomeo Diaz doppiò con la sua spedizione il Capo di Buona Speranza, l’estremità più meridionale dell’Africa, aprendo la via ai viaggi di Vasco da Gama verso l’India e di Colombo verso rotte del tutto nuove. Proprio allora anche lui divenne esploratore.
I Vespucci, originari di Peretola, avevano cominciato a fare affari commerciando vino ed erano diventati una delle famiglie più influenti di Firenze.
Il padre di Amerigo, Nastagio, era notaio e garantiva una certa agiatezza economica alla famiglia. Lo zio Giorgio Antonio, dotto umanista, lo educò alle arti e alle scienze.
Nel 1491 Amerigo partì per Siviglia come funzionario dei Medici e qui, nel 1493, ebbe modo di assistere al ritorno di Cristoforo Colombo da quelle terre che si credevano in Asia, dette “Antille di Castiglia”. Il mercante vide Colombo e la sua flotta tornare carichi di oro, pietre e animali, accompagnati da una schiera di indigeni ridotti in schiavitù. E poiché i Medici erano tra i finanziatori delle spedizioni del genovese, il fiorentino lavorò alla preparazione della seconda spedizione di Colombo.
Probabilmente a questo punto ad Amerigo venne un po’ di curiosità per quelle terre lontane e cominciò proprio allora a pensare di partire con qualche spedizione. Di certo dopo aver organizzato anche il terzo viaggio di Colombo (1498), prese la decisione e si imbarcò.
Partì dalla Spagna nel 1499 e arrivò fino al Rio delle Amazzoni. Poi decise di partire una seconda volta nel 1501: in questo viaggio Amerigo comprese che la terra toccata da Colombo non era l’Asia ma un nuovo continente.
Prima di arrivare a Rio de Janeiro infatti la spedizione fece sosta a Capo Verde dove Amerigo incontrò Pedro Alvarez Cabral di ritorno dall’ India. I due parlarono di quello che avevano visto nei loro viaggi, ma ad Amerigo qualcosa non tornava: aveva la sensazione che parlassero di due “mondi” differenti.
Niente di più vero, quello che lui aveva visto era un nuovo mondo che successivamente prenderà il suo nome: l’America.
