Le sue origini
Figlia del duca dei Bavari, Teodolinda era principessa di stirpe regale, discendente della casata longobarda; per suggellare l’alleanza tra Bavari e Longobardi venne data in sposa ad Autari.


Le prime nozze e come finì
Morto Autari dopo un solo anno di nozze, si risposò con Agilulfo, Duca di Torino, da cui ebbe un figlio, Adaloaldo, primo re longobardo ad essere battezzato nella piena fede cattolica.


La vita da principessa
Donna bella e intelligente fu molto amata dal suo popolo, che durante il suo regno e quello di Agilulfo poté godere di anni prosperi e fruttosi.


Cosa fu Teodolinda
Fu una grande mecenate e fece erigere a Monza, da lei resa capitale estiva del regno longobardo, una ricca basilica, dedicata a San Giovanni Battista, a cui donò molti oggetti d’arte.


Verso la morte
Dopo la morte di Agilulfo (nel 616) Teodolinda fu reggente per il figlio Adaloaldo fino alla sua maggiore età, ma quando questi venne deposto da una congiura di corte – dopo 10 anni di regno – si ritirò a vita privata e poco dopo morì. La regina fu sepolta con gli onori nella basilica di San Giovanni, più tardi fu traslata nel Duomo di Monza dove fu venerata dal popolo.


Dopo la morte
La sua figura, divenuta mitica, fu amatissima e divenne il fulcro di numerose leggende e storie. La sua fama raggiunse l’apice nel XV secolo quando gli Zavattari furono chiamati furono chiamati a realizzare nel Duomo di Monza la celebre serie di affreschi con le storie della regina Teodolinda, che costituisce il più ampio esempio gotico internazionale.


Prime curiosità
Una leggenda legata alla regina Teodolinda è quella della colomba pasquale. La leggenda vuole che l’origine della colomba risalga all’epoca longobarda, quando il re Alboino, durante l’assedio della città di Pavia, che durò circa tre anni e terminò proprio poco prima del periodo pasquale, ricevette in dono dalla popolazione del luogo un pane dolce a forma di colomba in segno di pace. Secondo un altro racconto della tradizione lombarda, il primo artefice del dolce fu San Colombano, celebre monaco irlandese che fondò numerosi monasteri in tutta Europa (in Italia è famoso quello di Bobbio). Questo sant’uomo giunse alla corte dei sovrani longobardi, i quali lo invitarono a un pranzo fastoso. La regina Teodolinda fece preparare una montagna di leccornie e carni appetitose, ma San Colombano non voleva trasgredire l’astensione dalla carne comandata in tempo di Quaresima. Per superare l’imbarazzo della situazione, il monaco accettò di consumare il pasto dopo aver benedetto le portate. Quando l’uomo impose le mani però, i piatti di carne si trasformarono in bianche colombe di pane.


Un’altra curiosità
Nell’altare della cappella di Teodolinda è custodita la corona ferrea, conservatasi miracolosamente fino ai nostri giorni. È composta da sei piastre d’oro ornate da rosette a rilievo e gemme, identificata con uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Cristo: una reliquia rinvenuta nel 316 durante un viaggio in Palestina. La tradizione che lega la corona alla passione di Cristo e al primo imperatore cristiano ne spiega il valore simbolico.

Zavattari, Public domain, via Wikimedia Commons